Anche se c’è la crisi, essere poveri è un reato

homeless4Negli Stati Uniti basta sempre meno per diventare un criminale ed entrare a far parte di quell’esercito di 2,5 milioni di persone che affollano le carceri. Basta essere poveri.

Barbara Ehrenreich denuncia la criminalizzazione della povertà (e dei neri poveri ancora di più) negli Stati Uniti. Come se non bastasse il fatto che uno non ha un posto dove andare a dormire, la polizia ti arresta se dormi per la strada. O se gironzoli senza meta. O se arrivi tardi a scuola perché hai perso il pulmino. A Las Vegas hanno arrestato dei volontari che portavano cibo ai senza tetto.

Ma secondo la Ehrenreich l’America rischia di trovarsi incastrata in un circolo vizioso: la povertà criminalizza le persone, ma la loro criminalizzazione le rende ancora più povere. La crisi mondiale ha colpito duramente la classe media statunitense (tra i 45 e i 50 milioni di persone sono povere). Ma punire i poveri non è la soluzione.

FONTE: Internazionale

Usa: rubati i numeri di 130 milioni di Carte di credito

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Incriminati tre hacker. È la più grande operazione sulle Card mai vista.

Gran colpo degli hacker negli Usa. Un gran giurì federale del New Jersey ha incriminato tre uomini, due dei quali vivono “in Russia o vicino alla Russia” in quello che è stato definito “il più vasto caso di pirateria informatica e furto di identità della storia della giustizia americana“.
Albert ‘Segvec’ Gonzalez, 28 anni di Miami, un ex informatore del Secret Service in attesa di processo per un altro maxi-caso di hackeraggio del 2003, è stato accusato con i suoi complici di aver rubato 130 milioni di numeri di carte di credito e bancomat.

I dati venivano venduti a terzi

I dati raccolti dagli hacker venivano venduti a terzi che li utilizzavano per acquisti fraudolenti. Il nuovo attacco è avvenuto ai danni della Heartland Payment Systems, una delle più grosse società di transazioni elettroniche, e dei supermercati Hannaford Brothers.
Vittima dei pirati sono state anche la catena di piccoli supermercati Seven-Eleven, popolarissimi negli Usa, e altre due catene commerciali non identificate.

“Arricchisciti o almeno provaci”

Non è la prima volta che Gonzales è coinvolto in un crimine di questo tipo.
Il giovane, che aveva ribattezzato la sua operazione “Get Rich or at Least Try” (Arricchisciti o almeno provaci), è già sotto processo con altre dieci persone per essersi infiltrato nelle reti di altre aziende, tra cui Tjx, Office Max, la catena di ristoranti Dave and Buster.
Secondo l’ultimo atto di incriminazione, Gonzalez e uno dei complici indicato con le sole iniziali ‘P.T.’ “avevano trovato le vittime delle loro scorribande digitali nella lista delle società Fortune 500, ne avevano studiato i sistemi di pagamento individuandone le vulnerabilità”. Per l’hackeraggio venivano usati computer presi in leasing o comunque controllati dai pirati in California, Illinois, New Jersey e Lettonia, Ucraina e Olanda.
Le operazioni sarebbero scattate nel 2007. Nel caso di Heartland, che lo scorso gennaio aveva lanciato l’allarme, gli hackers erano riusciti a catturare i numeri di conto e le date di scadenza delle carte e nel venti per cento dei casi anche i nomi dei titolari.

FONTE: ilSalvagente.it