Gramenzi sul derby: “Attenti a Trapani”

coach Gramenzi di Mario Garofalo

Messa da parte la prima vittoria esterna contro Molfetta è già aria di derby di Sicilia. Barcellona – Trapani rappresenta un banco di prova importante per le due compagini siciliane, anche in considerazione del fatto che ambedue i team provengono da due vittorie di vitale importanza, rispettivamente contro Molfetta e Sant’Antimo. Derby vuol dire cuore, passione e soprattutto campanilismo, ma questo è il tempo di mettere in secondo piano i sogni reconditi delle due tifoserie e puntare dritto al sodo, la vittoria.
Franco Gramenzi, nella conferenza stampa di presentazione al match, fa il punto della situazione, non tralasciando, però, un’ampia disamina sulla scorsa gara, vittoriosa in quel di Molfetta:
“Era importante incominciare a vincere in trasferta –attacca il coach – e ritengo che questo darà più fiducia alla squadra, soprattutto adesso che ritorneremo a giocare sul nostro campo. L’importante era concludere positivamente la partita e ci siamo riusciti. Passo dopo passo stiamo progredendo con efficacia, anche se dobbiamo limare, come ovvio che sia, ancora molte cose”.
La squadra aveva necessariamente bisogno di dare continuità ai tre successi consecutivi ottenuti tra le mura amiche, anche se il pathos ed alcune situazioni discutibili hanno tenuto fino all’ultimo la partita in bilico:

“Mi è piaciuta la reazione della squadra nel terzo quarto – dichiara Gramenzi – soprattutto in attacco sulla zona avversaria e maggiormente sono soddisfatto dell’atteggiamento difensivo che ha provocato non poche difficoltà ai pugliesi, siamo stati molto equilibrati. Siamo partiti male per finire in crescendo”.
In città l’entusiasmo è cresciuto dopo la vittoria esterna e la prossima gara, a prescindere dai lati puramente passionari, rappresenta un motivo in più alla voglia di render viva l’idea di far bene. Trapani arriva al Palalberti con una striscia di tre vittorie ed altrettante sconfitte. A tal proposito il tecnico teramano ha le idee chiare:
“Trapani mi è sembrata in crescita nell’ultimo periodo. Come noi, loro sono un gruppo nuovo con molti giocatori importanti e di sicuro hanno potenziali sul tiro da fuori molto elevate e dovremo stare attenti a questo. Giocano una pallacanestro veloce – continua il coach – sostanzialmente formata da quattro piccoli, dunque bisognerà stare attenti ad ognuno di loro e cercare di fare la nostra partita migliorando le nostre percentuali al tiro”.
Il campionato sin dalle prime battute sta delineando degli aspetti pregnanti di significati. Le recenti sconfitte del gruppo di testa hanno avvicinato la compagine barcellonese alla vetta e tutto sembra sottolineare , molto più dei pronostici, che sarà una bagarre fino alla fine:
“Non ci piace guardare agli altri, ma alla fine vincere in trasferta è importante per tutti. Ogni partita denota un alto grado di pericolosità e di domenica in domenica ci accorgiamo di questo ”.
In ultimo, esulando l’aspetto cestistico si parla tanto di pandemia e anche dal Coni serpeggia un po’ d’allarmismo. Gramenzi è lapidario: “Quando fai questo tipo di professione sei sempre a contatto con il pubblico e dunque il rischio di contagio può essere maggiore, perché ti sposti in continuazione con autobus, stazione o aereo”.

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Coen: “Con Barcellona serve compattezza”

coachPieroCoen
Cominciare la A dilettanti con il fardello della squalifica del campo per nove turni non è uno dei migliori auspici per il proprio futuro. Eppure, la Mazzeo San Severo non si è pianta addosso dopo gli accadimenti dello scorso campionato di B dilettanti (finale persa contro Agrigento) e ha accettato con entusiasmo il ripescaggio nella categoria a discapito della Pallacanestro Roseto, muovendosi bene sul mercato e  costruendo una squadra competitiva in ogni ruolo. 
Avverso ai nove turni comminati dal Giudice Sportivo, la società ha presentato ricorso alla camera di conciliazione e arbitrato presso il Coni, mentre per il campo di gioco ha presentato richiesta per disputarle sui parquet vicini la propria sede.
Le prime due giornate hanno evidenziato quanto di buona la società dei “neri” si è proposta in estate e nell’ordine ha vinto prima con Potenza e perso una partita già sua contro Sant’Antimo. Proprio da quest’ultima gara siamo partiti con l’analisi con coach Piero Coen (foto), definito un “sergente” nel suo mestiere.

di Mario Garofalo 

 

Coach Coen una partita, quella contro i campani, che per 35 minuti è stata affrontata con determinazione e forza, poi che cosa è successo?

“E’ successo che credevamo di avere già vinto. Loro sono stati bravi a recuperare in pochi minuti i nove punti di scarto e a restare concentrati. Quando ci siamo ripresi era troppo tardi e questo ci deve aprire gli occhi per il futuro. Siamo calati vistosamente sotto il profilo mentale, abbiamo cominciato a sbagliare tutto, soprattutto perdendo numerosi palloni ed abbiamo pagato sia a rimbalzo che in difesa”.

Prima di addentrarci al match di Ortona contro Barcellona, sarebbe il caso che Lei ci spiegasse come si fa a strutturare una stagione anche alla luce della squalifica del campo e della conseguente perdita della situazione di vantaggio dettata dal fattore campo.

“Abbiamo pensato solo a costruire una squadra di assoluto rispetto indipendentemente dal fatto di giocare dentro o fuori casa. Tramite le risorse a nostra disposizione ci siamo prefissati questo. Potevamo perdere anche tutte le partite in casa, anche se non resta un dubbio sul fatto che il fattore campo sia determinante, soprattutto per una squadra come la nostra. Aspettiamo che ci diano delle risposte, la camera di conciliazione ha preso del tempo per la decisione”.

Domenica San Severo sfida Barcellona. Come prosegue il lavoro settimanale? Rientreranno gli infortunati?

“Probabilmente potremo utilizzare Rugolo, ma ancora conviviamo con degli acciacchi come Cappanni. Non è un mettere le mani avanti, sappiamo che sarà dura a prescindere da questo. Barcellona è un team completo e lungo, inoltre devo ammettere che non ha punti deboli su cui giocare e basare la gara. Quello che dobbiamo fare noi è quello che dovremo fare ogni domenica, ovvero superarci. Non partiamo di certo battuti e giocheremo le nostre carte”.

Nel vostro roster figura un giocatore che l’anno passato ha calcato il parquet del Palalberti con la maglia del Barcellona: Nelson Rizzitiello.

“Nelson ha disputato due grandi partite e sicuramente è tra le nostre primissime scelte offensive. E’ un giocatore duttile e di carattere. In questo periodo,  in cui conviviamo con gli infortuni, lui ha ricoperto anche il ruolo di 4 con discreti risultati. Un professionista nel suo mestiere ed un giocatore fondamentale per noi”.

Sicuramente la sua squadra non è definita di “prima fascia” dagli addetti ai lavori. Lei che idea ha per il proseguo del torneo. Aspettative particolari?

“Siamo consapevoli che per far bene dovremo essere più compatti. Il campionato è durissimo e le altre squadre, oltre a non essere minori tra le minori, non regaleranno nulla. Non dobbiamo perdere il nostro passo e puntare dritto verso la salvezza. Abbiamo un’ottima squadra che deve crescere costantemente col tempo. Noi dobbiamo guardare il nostro brodo e non soffermarci sugli altri team, anche perché sarebbe riduttivo farlo adesso dopo solo due giornate”.

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